Intervista ad Ivan Ilic

Oggi sul quotidiano “La Provincia di Lecco”

Settimana di riposo per l’H.C. San Giorgio Salumificio Riva Molteno, impegnato nel girone A del campionato di serie A2. Gli oronero, dopo quattro giornate, sono in vetta alla classifica a punteggio pieno insieme al Malo, tallonati dal Torri a quota sette, mentre Arcom e Ferrara seguono a sei. Nel prossimo turno, in programma il 16 ottobre alle 19.30, il Molteno farà visita al San Vito Marano. A stilare un primo bilancio di questo avvio di campionato è il portiere Ivan Ilic. Classe ’83, Ilic è stato il colpo più importante dell’ultimo mercato moltenese. Un giocatore di grande esperienza, alla luce dei tanti anni di militanza in A1 con il Cassano Magnago. Nativo di Belgrado, Ilic scappò dalla capitale serba per venire in Italia nel 1999 all’età di 16 anni durante i bombardamenti della Nato. Possiede da anni la cittadinanza italiana e ha anche difeso la porta della Nazionale azzurra.
<< Ho sposato il progetto Molteno, perché lo ritengo valido – spiega -. Vengo da dieci anni di A1. L’anno scorso lottavo per lo scudetto, mentre ora per vincere l’A2. Cambiano gli obiettivi, ma l’entusiasmo è sempre lo stesso. Qui si investe sui giovani e io sono stato preso per portare esperienza a questo gruppo >>.
Il punto sull’avvio del campionato.
<< C’è molta differenza tra A1 e A2 – continua -. Quattro giornate sono poche per valutare, anche perché le gare difficili per misurare il nostro valore non le abbiamo ancora disputate. Detto ciò, non c’è da sottovalutare nessuno. Le insidie sono sempre dietro l’angolo, basti pensare alla trasferta sul campo del fanalino di coda Oriago, dove abbiamo sofferto più del previsto. Dobbiamo raggiungere la forma perfetta per affrontare al massimo le squadre che competeranno con noi per la vetta, penso a Malo e ad Arcom >>.
Quali possono essere le insidie maggiori ?
<< In questo momento siamo noi stessi il nostro più grande avversario – sottolinea -. Se non entriamo concentrati in campo, rischiamo di farci male. Abbiamo una rosa ampia con tanti talenti che hanno già provato l’A1. Possiamo contare sul gruppo magico che ha vinto lo scudetto Under 20 nel 2017. I valori in campo ci sono, non bisogna nascondersi dietro la giovane età. Servono impegno, volontà e sacrificio. Ogni partita va affrontata come un banco di prova per rodare la nostra macchina e renderla più perfetta possibile >>.
Come si trova a lavorare con coach Branko Dumnic e con l’allenatore dei portieri Gianni Breda?
<< Non avevo lavorato prima con nessuno dei due, li conoscevo da avversari e c’è sempre stato grande rispetto – precisa -. Dumnic viene dai Balcani come me. Capisco la sua mentalità e il suo metodo di lavoro, che cerca di imporre ai ragazzi che sono in fase di sviluppo. Breda è un portiere come me e ci capiamo al volo. Ogni suo suggerimento è sempre ben accetto, è come avere un altro compagno di reparto vicino. Mi trovo benissimo >>.
Stella Rossa o Partizan?
<< Sono un tifosissimo della Stella Rossa – conclude -. Sono stato al Maracanà diverse volte e assistito anche al derby eterno. Lì si vive lo sport in maniera maniacale, come in Grecia. Si segue ogni disciplina della propria polisportiva: calcio, basket, pallamano, pallanuoto etc. C’è grande passione >>.

Giornalista: Riccardo Berti